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Divisione ereditaria consensuale in Italia

La divisione ereditaria consensuale permette agli eredi di accordarsi sulla ripartizione del patrimonio. È una soluzione rapida e meno conflittuale rispetto a quella giudiziale. Per stranieri in Italia, è importante seguire le procedure previste dalla legge applicabile, tenuto conto dei criteri di collegamento previsti dal diritto internazionale privato.

Quando una persona decede e l’eredità viene distribuita tra più individui, che la accettano, si crea una comunione ereditaria. In questo contesto, gli eredi diventano “coeredi”, condividendo la proprietà del patrimonio ereditario.

La comunione ereditaria riguarda tutti i beni appartenuti al defunto, eccetto quelli assegnati specificamente ad altri soggetti tramite legati.

La comunione si scioglie attraverso la divisione dell’eredità, che comporta la distribuzione dei beni tra gli eredi in base alle rispettive quote. Ogni erede diventa proprietario esclusivo dei beni che gli sono assegnati.

La divisione ereditaria può avvenire in tre modi:

  • Per volontà del defunto, tramite testamento.
  • Attraverso una procedura giudiziaria.
  • Mediante un accordo tra tutti i coeredi, formalizzato con un “contratto divisionale”.

Chiunque tra i coeredi ha il diritto di richiedere lo scioglimento della comunione, che può essere fatto in qualsiasi momento, salvo eventuali restrizioni temporali imposte dal defunto, come il divieto di divisione fino al raggiungimento di una determinata età del più giovane degli eredi o entro un limite massimo di cinque anni dalla morte.

Il Tribunale può autorizzare una riduzione di tali termini, su richiesta di un coerede, se si rischia una diminuzione del valore del patrimonio nel frattempo.

Boschetti Studio Legale assicura validità al tuo contratto di divisione. Perché il contratto di divisione ereditaria sia valido, compreso il caso di divisione ereditaria consensuale per un cittadino straniero in Italia, tutti i coeredi devono partecipare e concordare sulle modalità di divisione dei beni. Se tra i coeredi ci sono soggetti incapaci, essi devono essere rappresentati o assistiti, e l’accordo deve essere approvato dal giudice.

I creditori o chi ha acquistato diritti da un coerede possono partecipare con funzioni di controllo e, se ritengono che la divisione non sia corretta, hanno facoltà di opporsi.

Risolviamo le tue questioni legali di famiglia.

Come si formano le quote?  Il processo di suddivisione dei beni avviene in diverse fasi.

La divisione ereditaria è il processo attraverso il quale gli eredi dividono tra loro il compendio ereditario lasciatogli dal defunto. Questo può includere denaro, proprietà immobiliari, beni mobili, quote aziendali o societarie, azioni, obbligazioni e altri diritti.

Come già accennato, in Italia la divisione può realizzarsi col consenso di tutti gli eredi o, in caso di disaccordo, mediante intervento del giudice.

Nel primo caso, gli eredi si accordano spontaneamente in merito alla suddivisione del patrimonio tramite la stipula di un vero e proprio contratto di divisione all’interno del quale si disciplinerà la spartizione di ogni cespite. Tale accordo stipulato tra le parti può avvenire in presenza di un notaio o di un avvocato esperto in diritto successorio.

Di contro, in caso di divisione ereditaria contenziosa, sarà necessario adire il Tribunale. In tal caso sarà il giudice a stabilire la spartizione futura in base a perizie ed altre valutazioni.

Rivolgersi Boschetti Studio Legale per la divisione ereditaria è consigliabile in entrambe le modalità, soprattutto quando sono coinvolti beni di valore o la situazione legale è complessa – come nel caso di eredi di nazionalità estera. Questo è particolarmente vero quando la successione comprende beni immobili o altri cespiti di rilevante valore economico, oppure quando è necessario indagare in ordine ad eventuali donazioni effettuate dal de cuius, situazioni queste che richiedono massima attenzione da parte del tuo legale di fiducia.

La divisione ereditaria contrattuale o volontaria

La divisione ereditaria amichevole che si realizza mediante contratto è certamente la soluzione più semplice ed immediata, a patto che vi sia pacifico accordo fra tutti gli eredi sulla ripartizione dei bene che ne sono oggetto.

Il contratto di divisione è quello in forza del quale i compartecipanti alla comunione decidono di scioglierla a mezzo di reciproche assegnazioni dalla massa.

Lo scioglimento della comunione comporta l’assegnazione a ciascuno dei compartecipanti di una parte della cosa comune, dal calcolarsi proporzionalmente alla partecipazione di ciascuno. Ne deriva che, eseguita la divisione, ogni compartecipante diventa proprietario esclusivo di una parte della cosa comune, oramai divisa.

Volendo inquadrare sotto una categoria giuridica il contratto di divisione, esso è inteso quale contratto a prestazioni corrispettive: esiste infatti un rapporto di reciproca dipendenza tra le quote attribuite ad ogni condividente. Secondo la giurisprudenza recente esso sarebbe altresì un atto di natura costitutiva: il diritto di ogni contitolare alla porzione della cosa comune nasce con la divisione, non era preesistente ad essa. Viceversa, la dottrina tradizionale attribuisce al contratto di divisione mera natura dichiarativa, vicina al negozio di accertamento.

Il vantaggio di questa modalità di divisione è evidente: permette di evitare costi e lungaggini di un procedimento giudiziale, preservando al contempo i rapporti tra gli eredi.

È importante che il contratto di divisione sia chiaro e vincolante, soprattutto quando vi siano proprietà immobiliari o beni che richiedono atti formali per il loro corretto trasferimento.

Il ruolo dell’avvocato è cruciale in questa fase, rivolgersi ad un esperto del settore assicurerà che l’accordo rispetti tutte le norme di legge, evitando future contestazioni.

Si specifica altresì l’eventualità – assai frequente nella prassi – che il contratto di divisione preveda anche l’alienazione di alcuni beni, o il trasferimento di quote di beni ereditari ad uno o più eredi in cambio di denaro, ed il team di avvocati di Boschetti Studio Legale può suggerirti la soluzione migliore per te al fine di soddisfare specifiche esigenze economiche senza compromettere l’equità della divisione.

La procedura di divisione ereditaria consensuale fra gli eredi può schematizzarsi dunque come segue:

  • Valutazione del patrimonio ereditario – prima di procedere alla divisione, è necessario valutare i beni ereditari che compongono l’asse;
  • Accordo tra gli eredi – tutti gli eredi devono prestare il loro consenso per la stipulanda divisione. Nel caso insorgano contestazioni o disaccordi, si può anche ricorrere ad una procedura di mediazione. Se i coeredi trovano un’intesa, si forma un accordo che prende il nome di contratto divisionale.
  • Redazione del contratto – raggiunto l’accordo, viene redatto il contratto di divisione, sottoscritto da tutti gli eredi ed autenticato da un notaio o da un avvocato.
  • Registrazione del contratto – se la divisione coinvolge beni immobili, sarà necessario registrare l’atto presso l’Agenzia delle Entrate e il catasto.

Divisione ereditaria per uno straniero: come si svolge

Quando uno degli eredi è un cittadino straniero o una persona residente all’estero, il processo di divisione ereditaria potrebbe presentare ulteriori complicazioni legali. Infatti, la normativa italiana prevede che per i beni situati in Italia si applica la legge italiana, ma la legge del Paese di origine dell’erede potrebbe influenzare la divisione del patrimonio in base a specifiche norme internazionali o locali.

Pertanto, in presenza di un soggetto straniero, gli aspetti da considerare nella sua divisione ereditaria sono:

  • La legge applicabile – per quanto riguarda i beni immobili situati in Italia, si applica la legge italiana, ma per i beni mobili può entrare in gioco anche la legge del Paese di residenza dell’erede.
  • Doppia imposizione fiscale – quando un erede risiede all’estero, potrebbe essere soggetto a una doppia imposizione fiscale, sia in Italia sia nel diverso Paese di residenza. Si rende allora necessario verificare l’esistenza di trattati bilaterali tra l’Italia ed il Paese di origine dell’erede per evitare tale doppia tassazione.
  • Validità dei documenti esteri – se uno degli eredi risiede all’estero, potrebbe essere necessario tradurre e legalizzare documenti, come i testamenti, le procure e gli atti di accettazione dell’eredità.

Rivolgersi ad uno studio legale per stranieri residenti in Italia può essere fondamentale per gestire correttamente tutte queste complessità, garantendo tutela per i diritti degli eredi ed il rispetto della normativa vigente per l’operazione divisionale.

Consulenza legale per la divisione ereditaria consensuale in Italia

Quando si tratta di eredi stranieri o residenti all’estero, affidarsi ad un avvocato specializzato è fondamentale per garantire che il processo di divisione ereditaria consensuale avvenga in modo rapido e senza complicazioni. Se sei uno straniero e devi avviare la tua divisione in Italia, un avvocato per la divisione ereditaria esperto in diritto internazionale delle successioni può aiutarti a risolvere le problematiche legate alla legge applicabile, alla fiscalità internazionale e alla gestione di patrimoni complessi.

Come possiamo aiutarti

Boschetti Studio Legale ti offre assistenza su misura ed una consulenza professionale sin dalle prime fasi di studio del tuo caso. Nel caso di divisione ereditaria consensuale per un cittadino straniero in Italia, individueremo quale legge sarà quella applicabile alla tua successione se sei un cittadino straniero residente in Italia o un italiano residente all’estero, tenendo conto dei sistemi giuridici e delle giurisdizioni coinvolte.

Naturalmente, gli avvocati del nostro team ti assisteranno nella compilazione di tutte le dichiarazioni fiscali necessarie per la divisione del patrimonio ereditato.

Grazie alla maturata esperienza nel settore, Boschetti Studio Legale redigerà il contratto di divisione che rispetti la normativa vigente, e al contempo tuteli gli interessi degli eredi, inclusi soggetti di nazionalità estera.

Terminata la procedura divisionale, gli avvocati del nostro team registreranno per te il contratto divisorio presso le autorità e le istituzioni competenti.

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    Giorno: Lunedì – Venerdì
    Orari: 9.00-13.00 / 16.00-20.00

    Quanto costa un avvocato per divisione ereditaria?

    Il costo di un avvocato per una divisione ereditaria varia in base alla complessità del caso, alla regione e al valore dell’eredità. Può partire da qualche migliaio di euro per situazioni semplici, ma può aumentare notevolmente se ci sono conflitti tra gli eredi o beni di valore elevato.

    Come si fa per via consensuale la divisione ereditaria?

    Per una divisione ereditaria consensuale, gli eredi devono essere d’accordo su come distribuire i beni.
    Si procede così:
    1. Accordo tra eredi: Tutti devono concordare sulla divisione dei beni ereditari.
    2. Stesura di un atto: Un notaio o un avvocato redige l’atto di divisione.
    3. Firma: Gli eredi firmano l’atto, che viene poi registrato presso le autorità competenti.
    4. Trasferimento dei beni: I beni vengono formalmente trasferiti.

    Quanto tempo ci vuole per fare la divisione ereditaria?

    Il tempo necessario per una divisione ereditaria varia in base a diversi fattori. Una divisione consensuale può richiedere da pochi mesi a un anno, mentre una divisione giudiziale, in caso di disaccordo tra gli eredi, può durare anche diversi anni, soprattutto se ci sono beni complessi o conflitti legali. La durata dipende anche dai tempi della burocrazia e dalla disponibilità delle parti coinvolte.

    Chi paga le spese per il giudizio di divisione ereditaria?

    Le spese per il giudizio di divisione ereditaria sono generalmente a carico di tutti gli eredi in proporzione alla loro quota ereditaria. Tuttavia, il giudice può decidere diversamente, assegnando le spese a uno o più eredi se ritiene che abbiano causato ritardi o complicazioni nel processo. Le spese includono costi legali, perizie tecniche e altre spese processuali.