Erede legittimo e legittimario: che differenza c’è davvero?

Affrontare una successione non è mai semplice, soprattutto quando si uniscono emozioni forti e questioni legali che possono sembrare complesse. Spesso, tra i termini che generano più confusione ci sono erede legittimo e legittimario. Anche se sembrano simili, indicano due figure giuridiche molto diverse, ed è importante conoscerle per comprendere i propri diritti e affrontare la successione con maggiore consapevolezza.

Vediamo insieme, in modo chiaro e con un esempio concreto, cosa distingue davvero un erede legittimo da un legittimario.

Chi è l’erede legittimo

L’erede legittimo è colui che riceve l’eredità in assenza di un testamento. In questo caso si parla di successione legittima, regolata direttamente dalla legge. La normativa stabilisce una gerarchia di parenti che hanno diritto a una quota ereditaria, tra cui:

• coniuge
  
• figli
  
• genitori
  
• fratelli e sorelle
  
• altri parenti fino al sesto grado
  

Queste persone vengono individuate automaticamente dal codice civile come beneficiari dell’eredità, in base alla vicinanza del grado di parentela. Quindi, se non c’è un testamento, gli eredi legittimi sono coloro che la legge indica come destinatari del patrimonio del defunto.

Chi è il legittimario

Il legittimario, invece, è una persona che ha diritto a una quota dell’eredità anche in presenza di un testamento. Si parla in questo caso di quota di legittima, ovvero quella parte dell’eredità che la legge riserva obbligatoriamente a determinati familiari, indipendentemente dalla volontà del defunto.

I legittimari sono:

• il coniuge
  
• i figli
  
• (in mancanza di figli) i genitori
  

Un testamento non può escludere del tutto questi soggetti: se lo fa, il legittimario nella successione può esperire un’azione di riduzione per ottenere la propria quota. La legge tutela i legami familiari più stretti, assicurando che non vengano completamente ignorati nella distribuzione del patrimonio.

Differenza tra erede legittimo e legittimario

Per aiutarti a fare chiarezza, ecco un confronto sintetico:

Esistenza del testamento

• Erede legittimo: no (ma può esserci anche con testamento)
  
• Legittimario: sì (ma può esserci anche senza testamento)
  

Fonte del diritto

• Erede legittimo: legge
  
• Legittimario: legge
  

Diritto automatico all’eredità

• Erede legittimo: solo se non c’è testamento, o se il testamento non dispone interamente del patrimonio del defunto fra gli eredi istituiti
  
• Legittimario: sì, anche con testamento
  

Può essere escluso?

• Erede legittimo: sì
  
• Legittimario: no, ha sempre diritto a una parte
  

Questa distinzione è fondamentale, perché incide direttamente sulle quote ereditarie e su come si distribuisce il patrimonio.

Esempio concreto: due figli e un testamento

Immagina un padre che lascia un testamento in cui dona tutto il suo patrimonio a un’associazione culturale, escludendo i suoi due figli. In questo caso, anche se ha scritto un testamento, i figli sono legittimari e hanno diritto alla quota di legittima. Possono quindi agire legalmente per recuperare la parte che spetta loro per legge.

Se invece non ci fosse stato alcun testamento, i figli sarebbero stati eredi legittimi e avrebbero ereditato tutto, secondo l’ordine stabilito dalla successione legittima.

Quando serve davvero capire la differenza

Sapere chi è erede legittimo e chi è legittimario aiuta a evitare conflitti familiari, ma anche a capire quando ci sono margini per agire o per difendere i propri diritti. Se ti trovi coinvolto in una successione, conoscere questi termini ti permette di affrontare il momento con maggiore serenità e chiarezza.

E se qualcosa non è chiaro, non esitare a chiedere supporto legale: quando si parla di eredità, ogni dettaglio conta.