Impugnazione del testamento per la lesione della legittima in Italia
Nel sistema giuridico italiano, la tutela dei legittimari, ovvero i parenti più stretti di una persona defunta (come coniuge, figli e, in loro assenza, ascendenti), è una priorità. La legge italiana riserva a questi individui una porzione del patrimonio ereditario, nota come “quota di legittima”, che non può essere intaccata né da donazioni né da disposizioni testamentarie.
Tuttavia, può accadere che il defunto (“de cuius“) disponga del proprio patrimonio in vita o tramite testamento eccedendo i limiti imposti dalla legge, ledendo così la quota di legittima dei suoi eredi. In questi casi, la legge italiana offre agli eredi legittimari la possibilità di intraprendere un’azione legale chiamata “azione di riduzione“, volta a ristabilire l’equilibrio e reintegrare la quota di patrimonio loro spettante.
Quando si riesce a impugnare il testamento per lesione di legittima con successo, le disposizioni testamentarie o le donazioni che violano la quota di legittima vengono dichiarate inefficaci, ripristinando il patrimonio riservato ai legittimari. Si tratta di un diritto inalienabile che può essere esercitato solo dopo l’apertura della successione ed entro un termine tassativo.
Boschetti Studio Legale, specializzato in diritto internazionale della famiglia e delle successioni, offre assistenza a clienti italiani e stranieri residenti in Italia che si trovano ad affrontare questioni di successione transnazionale, comprese le controversie relative alla lesione della legittima. La nostra esperienza ci consente di guidare i nostri clienti attraverso le complesse regole del diritto italiano, garantendo una tutela efficace dei loro diritti. Puoi contattarci per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo tutelare i tuoi interessi.
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Che cosa si può fare in caso di lesione della legittima?
Il Codice Civile italiano dedica un’intera sezione alla tutela dei legittimari, ossia coloro che, per legge, hanno diritto a una quota minima dell’eredità del defunto. Questi legittimari sono:
- il coniuge;
- i figli (inclusi gli adottivi e i discendenti dei figli predefunti) e, in mancanza di figli,
- gli ascendenti.
A seconda del numero e del tipo di legittimari, la legge stabilisce diverse quote di riserva: ad esempio:
- in presenza di un solo figlio, a questi spetta la metà del patrimonio;
- se i figli sono più di uno, la quota di riserva a loro spettante è pari a due terzi.
- In assenza di figli, ma in presenza di ascendenti, la quota di riserva è pari ad un terzo del patrimonio.
Il coniuge, sia in caso di concorso con i figli che con gli ascendenti, ha diritto a una quota di riserva che varia a seconda della composizione del nucleo familiare.
Il testatore, nel redigere il testamento, ha la possibilità di disporre liberamente solo della quota disponibile del patrimonio, mentre non può intaccare la quota riservata ai legittimari. Se le disposizioni testamentarie o le donazioni effettuate in vita eccedono la quota disponibile e ledono la quota di legittima, i legittimari possono agire in giudizio per ripristinare i propri diritti.
Lo strumento giuridico a loro disposizione è l’azione di riduzione, con la quale si rendono inefficaci le disposizioni testamentarie o le donazioni lesive della quota di legittima. Attraverso l’azione di riduzione è possibile rendere inefficaci le disposizioni testamentarie o le donazioni che eccedono la quota disponibile, reintegrando la quota di legittima spettante ai legittimari.
Va specificato che la lesione di legittima non determina la nullità del testamento. L’azione di riduzione, esperibile in caso di lesione della quota di legittima spettante ai legittimari, non mira, infatti, a invalidare completamente il testamento, pertanto non potrà parlarsi di testamento nullo, né di invalidità del testamento complessivamente inteso, ma punta a rendere inefficaci solamente le disposizioni lesive della quota di riserva. In altre parole, il testamento rimane valido, ma le disposizioni che eccedono la quota di cui il testatore poteva disporre saranno ridotte proporzionalmente per reintegrare la quota di legittima lesa.
Prima di intraprendere l’azione di riduzione, anche quando l’interessato è una persona residente all’estero, è importante accettare l’eredità con beneficio d’inventario e imputare eventuali donazioni o legati ricevuti alla propria quota di legittima, a meno che non si sia stati dispensati.
Come si è accennato, l’azione di riduzione deve essere avviata entro un termine perentorio. Questo termine è di dieci anni dall’apertura della successione. Trascorso vanamente, il diritto di agire in riduzione si prescrive.
Assolvere all’onere probatorio è fondamentale, ed è anche in questo che si sostanzia l’attività di uno studio legale per successioni con esperienza reale nelle azioni di restituzione. Infatti, se l’onere probatorio incombente sull’attore che agisce per l’accertamento della lesione della quota di riserva si affievolisce nel caso in cui il “de cuius” abbia integralmente esaurito in vita il suo patrimonio a mezzo di donazioni, posto che in tali casi, la richiesta di riduzione può essere facilmente giustificata, anche sulla base di elementi presuntivi, dalla sussistenza della lesione di legittima (Tribunale di Marsala, sentenza n. 632 del 10/09/2024), tuttavia, in generale, l’onere probatorio è molto stringente. In sostanza, il legittimario che propone l’azione di riduzione ha l’onere di indicare entro quali limiti è stata lesa la sua quota di riserva, determinando con esattezza il valore della massa ereditaria, nonché il valore della quota disponibile e della quota di legittima violata. A tal fine, il legittimario deve allegare e comprovare tutti gli elementi necessari per dimostrare l’esistenza e l’entità della lesione (così, citando la più recente giurisprudenza: Tribunale di Napoli, sentenza n. 7462 del 29/07/2024)
Boschetti Studio Legale vanta una solida esperienza nell’assistenza e nella rappresentanza dei legittimari lesi, offrendo consulenza specializzata in materia di azione di riduzione e nelle complesse questioni che possono sorgere in caso di successioni internazionali. Il nostro avvocato per successioni garantisce massima professionalità e la dovuta competenza per tutelare i diritti e il giusto riconoscimento delle pretese ereditarie delle persone che sono state lese da disposizioni testamentarie illegittime.
Quando e come impugnare il testamento per lesione di legittima?
L’azione di riduzione rappresenta lo strumento giuridico fondamentale attraverso cui i legittimari possono tutelare i propri diritti successori quando questi vengono lesi da disposizioni testamentarie o donazioni che eccedono la quota disponibile. Questa azione, che come si è detto non rende il testamento olografo nullo, ma mira a invalidare solo le disposizioni che determinano la lesione della legittima, è regolata dagli articoli 553 e seguenti del Codice Civile italiano.
Il termine di prescrizione dell’azione di riduzione è di dieci anni, con decorrenza dalla data di apertura della successione, che coincide con il momento della morte del testatore. Tuttavia, per le disposizioni testamentarie, il dies a quo (giorno di inizio) del termine può essere posticipato al momento dell’accettazione dell’eredità da parte del beneficiario, poiché è solo in questo momento che la lesione della legittima diventa concreta ed effettiva. È fondamentale prestare attenzione a questi termini, poiché una volta decorsi, si perde definitivamente la possibilità di agire per la tutela dei propri diritti successori.
Un prerequisito essenziale per l’esercizio dell’azione di riduzione è l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario. Questa forma di accettazione, disciplinata dall’art. 484 del Codice Civile, costituisce una importante tutela patrimoniale per l’erede, in quanto:
- Mantiene separati il patrimonio del defunto da quello dell’erede
- Limita la responsabilità per i debiti ereditari al valore dei beni ricevuti
- Permette una chiara identificazione dei beni che compongono l’asse ereditario
- Facilita il calcolo della quota di legittima eventualmente lesa
L’azione di riduzione segue un ordine tassativo stabilito dalla legge, che non può essere derogato: In primo luogo, si procede alla riduzione delle quote degli eredi legittimi in caso di successione ab intestato (senza testamento). Questo passaggio è necessario quando la successione legittima non garantisce il rispetto delle quote di legittima.
Successivamente, si passa alla riduzione delle disposizioni testamentarie, sia esse istituzioni di erede che legati. La riduzione avviene proporzionalmente, senza distinzione tra eredi e legatari, salvo che il testatore abbia stabilito un ordine di preferenza.
Come ultima fase, si procede alla riduzione delle donazioni, partendo dalla più recente e risalendo cronologicamente fino alla più antica (criterio cronologico inverso). Questo ordine tutela le donazioni più risalenti nel tempo, presumendo una maggiore stabilità dei rapporti giuridici consolidati.
Un caso pratico può aiutare a comprendere meglio: consideriamo un cittadino italiano residente in Svizzera che ha donato un immobile alla figlia nel 2015 e successivamente, nel suo testamento del 2023, ha lasciato l’intero patrimonio residuo al nuovo coniuge. In questo scenario, il figlio legittimario pretermesso (completamente escluso) potrà:
- Accettare l’eredità con beneficio d’inventario
- Impugnare prima il testamento per ottenere la sua quota di legittima
- Se la riduzione del testamento non è sufficiente, procedere alla riduzione della donazione del 2015
La complessità dell’azione di riduzione richiede una profonda conoscenza non solo del diritto successorio italiano, ma anche delle implicazioni internazionali quando sono coinvolti elementi di estraneità. Aspetti come la determinazione della legge applicabile, il calcolo del valore dell’asse ereditario, la quantificazione della lesione di legittima, la gestione delle problematiche processuali, richiedono competenze specifiche e una particolare esperienza nel settore.
Boschetti Studio Legale, grazie al suo team di avvocati specializzati in diritto internazionale della famiglia e delle successioni, offre consulenza e assistenza qualificata sia nella fase stragiudiziale che nel contenzioso successorio, supportando clienti italiani e stranieri nella tutela dei loro diritti successori.
Consulenza legale per l’impugnazione testamento per lesione di legittima in Italia
Il diritto successorio italiano si applica anche agli stranieri che risiedono in Italia o che ereditano beni situati in Italia. Pertanto, anche un cittadino straniero può subire una lesione della legittima e trovarsi nella necessità di tutelare i propri diritti.
Le norme italiane sulla successione prevedono una serie di garanzie a tutela dei legittimari, indipendentemente dalla loro nazionalità. Tuttavia, la complessità del diritto successorio, soprattutto in situazioni transnazionali, rende fondamentale l’assistenza di un avvocato specializzato in materia.
Boschetti Studio Legale, forte del suo team di avvocati con esperienza in diritto della famiglia e delle successioni, offre consulenza e assistenza legale ai cittadini stranieri che si trovano ad affrontare questioni ereditarie in Italia.
Ecco alcuni esempi di casi in cui uno straniero potrebbe aver bisogno di assistenza legale per l’impugnazione di un testamento per lesione di legittima:
- Un cittadino straniero sposato con un cittadino italiano, escluso dal testamento a favore di altri eredi.
- Un cittadino straniero che ha ricevuto una donazione in vita dal defunto, successivamente lesa da disposizioni testamentarie a favore di altri beneficiari.
- Un cittadino straniero erede legittimo di un cittadino italiano che ha disposto del suo patrimonio a favore di enti o associazioni, ledendo la quota di legittima.
In queste situazioni, il nostro studio legale può assistere il cittadino straniero in tutte le fasi del procedimento, dalla valutazione della lesione della legittima all’eventuale azione giudiziale per il ripristino della quota di patrimonio spettante.
Lo Studio offre, tra gli altri, i seguenti servizi:
- Analisi del testamento e delle donazioni effettuate dal defunto.
- Calcolo della quota di legittima spettante al cittadino straniero.
- Valutazione delle possibilità di azione legale.
- Assistenza nella negoziazione di accordi stragiudiziali.
- Rappresentanza in giudizio in caso di contenzioso.
Affidarsi a un avvocato per il diritto successorio internazionale è fondamentale per tutelare i propri diritti e ottenere il giusto riconoscimento delle proprie pretese ereditarie. Boschetti Studio Legale è il partner ideale per affrontare con successo le sfide del diritto successorio italiano. Puoi contattarci per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo aiutarti a far valere i tuoi diritti.
Hai questioni legate alla famiglia o alle eredità? Siamo qui per aiutarti. Lasciaci i tuoi dettagli qui sotto e parliamone. Ti contatteremo nel più breve tmepo possibile per capire come potremmo supportarti al meglio.
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Chi può impugnare un testamento per lesione di legittima?
Possono impugnare un testamento per lesione di legittima solo i legittimari, ovvero i parenti più stretti del defunto: coniuge, figli e, in loro assenza, ascendenti. Queste figure godono di una speciale tutela da parte della legge, che riserva loro una quota minima dell'eredità detta quota di legittima.
Cosa fare in caso di lesione della legittima?
In caso di lesione della legittima, è necessario rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto successorio per valutare l'opportunità di agire in giudizio con l'azione di riduzione. L'azione di riduzione permette di ottenere la reintegrazione della quota di legittima lesa, rendendo inefficaci le disposizioni testamentarie o le donazioni che l'hanno violata.
Quanto costa un avvocato per impugnare un testamento?
Il costo di un avvocato per impugnare un testamento varia in base alla complessità del caso, al valore dell’eredità e alla durata del processo. In media, la cifra può partire da circa 3.500 euro e salire considerevolmente se il caso richiede perizie o altre procedure complesse. Inoltre, bisogna considerare i costi per la mediazione obbligatoria e le spese legali come bolli e contributi unificati.
Quando il testamento non è impugnabile?
Un testamento non è impugnabile quando rispetta tutte le norme previste dalla legge, garantendo le quote riservate ai legittimari e risultando valido dal punto di vista formale e sostanziale. Ad esempio, se il testamento è redatto in modo corretto, senza vizi di forma o violazioni dei diritti degli eredi legittimari, e non vi sono errori, dolo o frodi che abbiano alterato la volontà del testatore.